Getting the facts about alcohol – on the label

In un recente articolo Sheila Gilheany racconta il processo politico che ha portato alle avvertenze di salute sulle etichette degli alcolici in Irlanda (ITA).

Leggi l’articolo originale su European Public Health Alliance | 13 luglio 2023 |

FAR CONOSCERE I FATTI SULL’ALCOL – IN ETICHETTA

Dott.ssa Sheila Gilheany, CEO di Alcohol Action Ireland (membro di EUROCARE)

Il 22 maggio 2023, il Ministro della Salute irlandese ha firmato una legge che impone un’etichettatura completa di informazioni sanitarie sui prodotti alcolici venduti in Irlanda. Le etichette includono avvertimenti che indicano che: 

  • il consumo di alcolici provoca malattie del fegato 
  • esiste un legame diretto tra il consumo di alcol e i tumori mortali
  • mostra un pittogramma per informare il pubblico del pericolo del consumo di alcol in gravidanza.

Inoltre, la normativa prevede l’obbligo di indicare il contenuto alcolico e calorico del prodotto e di indicare il sito web di informazione sull’alcol “askaboutalcohol.ie“. Avvisi simili dovranno essere affissi anche nei locali con licenza per le bevande alcoliche. 

Le aziende avranno tre anni di tempo per introdurre l’etichettatura.

UN LUNGO PERCORSO DI SENSIBILIZZAZIONE

Queste avvertenze sono state raccomandate per la prima volta in un importante rapporto del 2012 e da allora è iniziata una battaglia con l’industria dell’alcol che ha innescato un’opposizione feroce a livello globale. Tuttavia, i sostenitori della salute pubblica a livello locale, nazionale e internazionale si sono uniti per presentare le evidenze sui danni di un prodotto intrinsecamente rischioso e sulla necessità di tale etichettatura.

Nel corso degli anni, Alcohol Action Ireland (AAI) ha organizzato eventi informativi, ha raccolto dati attraverso sondaggi, ha contribuito a una campagna pubblicitaria di alto profilo che chiedeva un intervento del governo sull’etichettatura e ha sostenuto interventi di alto livello nei media sulla questione, contrastando la disinformazione agita costantemente dell’industria dell’alcol. A livello nazionale, l’Alcohol Health Alliance Ireland, fondata congiuntamente dall’AAI e dal Royal College of Physicians in Irlanda, ha riunito oltre 60 organizzazioni e singoli individui per sostenere l’approvazione della legge – il Public Health (Alcohol) Act 2018 – che prevede anche controlli su prezzi, disponibilità e pubblicità degli alcolici. 

È stata necessaria una serie di processi di notifica formale sia con la Commissione Europea che con l’Organizzazione Mondiale del Commercio. L’AAI ha condotto una campagna per incoraggiare i sostenitori della salute pubblica a presentare osservazioni a supporto del processo dell’UE.

Abbiamo apprezzato molto il contributo dei colleghi che lavorano a livello europeo, come European Alcohol Policy Alliance (Eurocare), EPHA e IOGT/Movendi, che hanno mobilitato i loro membri e fornito un prezioso contributo ai processi dell’UE. Siamo stati molto incoraggiati anche dal sostegno di altri paesi del mondo, tra cui Australia, Nuova Zelanda, Canada e Stati Uniti, molti dei quali hanno lavorato a campagne simili. Nell’ultimo processo dell’UE, sono stati presentati 60 contributi di questo tipo, pari al 70% di tutti i contributi, il che, tra l’altro, rispecchia la misura del sostegno pubblico, come indicato dai dati dei sondaggi irlandesi. 13 Stati membri hanno espresso pareri o commenti dettagliati.

La Commissione non ha avuto da ridire contro la normativa irlandese. Infatti Stella Kyriakides, Commissario Europeo per la salute e la sicurezza alimentare, ha osservato che “…la Commissione ritiene che le autorità irlandesi abbiano dimostrato che le misure notificate sono giustificate da motivi di salute pubblica, considerando la situazione in Irlanda, e che le eventuali restrizioni al mercato interno che le misure possono comportare sono proporzionate all’obiettivo perseguito…”.

Il periodo di sospensione delle notifiche con l’Organizzazione Mondiale del Commercio è terminato il 7 maggio 2023 e, avendo il governo irlandese adempiuto alle proprie responsabilità, è stato in grado di firmare i regolamenti in legge. 

Le etichette, pur essendo modeste nell’aspetto, sono sismiche per ciò che rappresentano: il segno di un governo che si è opposto alle tattiche dei bulli e ha difeso il diritto fondamentale dei cittadini di conoscere i fatti relativi a un prodotto che possono acquistare.

Ci auguriamo che altri Paesi seguano l’esempio.