Approccio di popolazione

Lo stato di benessere di una popolazione è determinato, oltre che da fattori genetici e biologici, dai servizi sanitari e dall’ambiente fisico e sociale, anche dal comportamento individuale, ovvero dallo stile di vita delle singole persone appartenenti alla comunità. Tuttavia lo stile di vita è a sua volta influenzato dalla cultura e dal contesto, perciò non esiste un completo libero arbitrio nelle scelte comportamentali. Ne deriva che per migliorare la salute delle persone occorre promuovere interventi che influiscano sull’organizzazione dell’intero contesto sociale e sulla popolazione generale.

Negli interventi di salute pubblica, il passaggio dal piano individuale a quello collettivo genera un paradosso, definito il “paradosso della prevenzione”, che fu descritto da Geoffrey Rose negli anni ’80 e ripreso nel 1992 nel volume “La strategia della medicina preventiva”. “Una misura di prevenzione che reca grandi benefici alla popolazione offre poco a ogni singolo individuo che vi aderisce. È la storia della sanità pubblica: dall’immunizzazione alle cinture di sicurezza, al tentativo di cambiare varie caratteristiche degli stili di vita” (Geoffrey Rose, 2001, “Sick individuals and sick populations”, International Journal of Epidemiology, vol. 30, n. 3, pp. 427–432).

Un esempio? Diminuire del 30% il sale consumato potrebbe far diminuire di circa il 20% i casi di alcune patologie vascolari a livello di popolazione.

Secondo G. Rose occorre adottare una visione più ampia non solo mettendo in atto strategie finalizzate al cambiamento del comportamento del singolo individuo, ma anche rivolgendosi a lui nelle relazioni che intrattiene con le realtà sociali in cui è inserito attraverso interventi interdisciplinari che si concentrino su livelli diversi (individuo, famiglia, comunità, società).

Per questo motivo nella costruzione di programmi di promozione della salute non è efficace rivolgersi soltanto alle categorie a rischio, ma è importante indirizzare gli interventi a tutta la popolazione. Questo approccio è stato adottato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nella sensibilizzazione dei governi sull’impatto che l’organizzazione sociale ha sulla salute.

In linea con questi principi, il nostro sistema di lavoro in ambito alcologico consiste, non tanto nel rivolgerci ad una particolare categoria a rischio, ma nel sensibilizzare la popolazione nella sua globalità. I problemi alcolcorrelati infatti non appartengono ad una minoranza di persone che non hanno il controllo del bere (posizione molto cara ai produttori) ma riguardano l’universo dei bevitori, perché promuovere la salute di tutte e tutti favorisce la costruzione di una società più giusta e sostenibile.

I nostri obiettivi sono in linea con quanto stabilito dalla Carta Europea sull’Alcol (vedi PDF), nella quale viene sancito che tutti hanno diritto di ricevere una educazione valida sugli effetti che il consumo delle bevande alcoliche ha sulla salute, la famiglia e la società, e che bambini e adolescenti devono essere protetti dagli effetti nocivi dell’alcol e dalla pubblicità di bevande alcoliche.