La storia di Eurocare Italia

L’associazione culturale Eurocare Italia nasce a Padova nel 1993 su iniziativa di alcuni professionisti impegnati in ambito alcologico, in particolare nel movimento degli allora Club degli Alcolisti in Trattamento (oggi Club Alcologici Territoriali o Club di Ecologia Sociale), con l’obiettivo di coniugare l’approccio ecologico-sociale ai problemi alcol correlati e complessi del prof. Vladimir Hudolin con le varie iniziative a sostegno di politiche alcologiche che, in particolare a livello europeo, si stavano sviluppando in quegli anni.

La denominazione dell’associazione infatti non è casuale: da subito ha aderito alla rete europea di organizzazioni non governative EUROCARE – European Alcohol Policy Alliance, nata a Bruxelles pochi anni prima, nel 1990, proprio per portare all’attenzione dei decisori politici europei l’impatto dei problemi alcol correlati sulla salute pubblica e per promuovere la realizzazione di iniziative legislative finalizzate alla prevenzione e alla riduzione di tale impatto nella popolazione. 

In quegli anni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicava i primi documenti ufficiali sull’alcol (l’Europa è stata la prima regione dell’OMS ad approvare un Piano d’Azione sull’Alcol nel 1992) e l’industria delle bevande alcoliche iniziava un lungo processo di lobbying (tuttora molto attivo) nei confronti dei decisori politici a livello nazionale e internazionale. La rete europea EUROCARE viene fondata anche per controbilanciare la voce dell’industria delle bevande alcoliche con la voce dei cittadini e della società civile. Il suo lavoro si caratterizza per un orientamento basato sulla ricerca indipendente e su evidenze scientifiche svincolate da interessi commerciali

Oggi, EUROCARE conta 52 organizzazioni distribuite in 21 paesi europei. La presidente storica di Eurocare Italia, Tiziana Codenotti, è stata anche presidente del network europeo dal 2011 al 2021 (e vicepresidente dal 2006 al 2011).  

In questo scenario, l’Associazione Eurocare Italia crea una connessione stabile con il movimento alcologico internazionale, impegnandosi da oltre 30 anni anche a tradurre le esperienze europee in iniziative e progetti a livello locale, regionale e nazionale. Negli anni ha stretto collaborazioni importanti con Comuni e U.L.S.S., con l’Istituto Superiore di Sanità, la Società Italiana di Alcologia (SIA) e con diverse realtà internazionali come EUCAM (European Centre for Monitoring Alcohol Marketing) e STAP (Dutch Institute for Alcohol Policy). 

Ha lavorato in convenzione con l’(ex)U.L.S.S.16 di Padova, mettendo i suoi professionisti, psicologi ed alcologi, a disposizione dell’Unità Funzionale di Alcologia del Dipartimento per le Dipendenze (Ser.T.): si è occupata di trattamento e prevenzione in stretto rapporto con i servizi sociali e sanitari presenti sul territorio, di interventi di sensibilizzazione rivolti ai giovani e alla comunità e delle valutazioni specialistiche alcologiche in seguito a giuda in stato di ebbrezza (art. 186 C.d.S.), dedicandosi all’implementazione di un articolato protocollo di valutazione multidimensionale ai fini dell’idoneità alla guida.

Il legame con il movimento dei Club Hudoliniani è rimasto un tratto distintivo delle attività dell’associazione, condividendo i principi dell’approccio di popolazione e della promozione della salute raccomandati dall’OMS e rivolgendosi pertanto non a una minoranza di persone considerate a rischio ma all’intera comunità.

Attualmente, lo specifico di Eurocare Italia è l’armonizzazione dell’attività e delle politiche di prevenzione con le funzioni di cura (nella sua declinazione relazionale ed ecologica), in una prospettiva di tutela e promozione della salute. Nel corso di tutti questi anni di esperienza professionale, culturale e di cittadinanza attiva, la sfera di interesse si è allargata a partire dal paradigma alcologico, riletto alla luce del pensiero e delle pratiche di cura sistemiche, relazionali ed ecologiche e in una prospettiva antropologica e sociale, alla multidimensionalità dell’esistenza umana, con il suo carico di sofferenze e con la liberante presenza di risorse da svelare in un percorso di crescita e maturazione evolutiva e relazionale.

Da questo lavoro è nato Ecologia della cura – Centro studi, ricerche e pratiche di cura per i disagi esistenziali, mentali e spirituali, oggi protagonista di un’intensa azione culturale che sensibilizza ad un atteggiamento ecologico-sociale verso ogni forma di disagio esistenziale, spirituale e mentale. Nel sostenere e promuovere le funzioni di cura di fronte alla multidimensionalità della sofferenza umana, l’associazione promuove le competenze professionali finalizzate alla cura dell’anima e alla psicoterapia esercitata da professionisti che condividono la visione sistemica interpretata nella prospettiva ecologico-sociale antropospirituale. 

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