A TIZIANA CODENOTTI

 “Il fine dell’arte è serio come quello di tutte le cose belle: 

dei cieli azzurri e dell’erba verde, delle nuvole e della rugiada… 

e tutte hanno una funzione molto più profonda 

di quella di dare divertimento…”

(John Ruskin)

                                                                                                                                                                                                   

Ciao Tiziana, 

te ne sei andata il 15 dicembre 2022. 

Ci lasci un vuoto profondo, uno smarrimento. Vien da dire, troppo presto. Di fronte al mistero della Morte non vi sarà mai un tempo che possiamo definire giusto. L’angoscia delle domande ci attraversa. In particolare, ci chiediamo che senso ha la Vita che abbiamo speso con impegno e dedizione, se poi tutto finisce? È una domanda antica, remota, una domanda di quelle che chiedono uno sviluppo piuttosto che una risposta. Uno sviluppo che arricchisca la nostra coscienza, che ci spinga costantemente a visitare i luoghi del dubbio nei quali si radicano la ricerca scientifica e l’impegno sociale. 

Hai interpretato con maestria e con senso inesauribile di mediazione e di libertà nell’etica la funzione di Presidente per 10 anni del maggiore network europeo di Organizzazioni Non Governative, Eurocare (European Alcohol Policy Alliance), impegnato in una instancabile azione di advocacy nei confronti delle istituzioni europee, per invitarle a porre come priorità la salute piuttosto che il profitto relativamente alla produzione e al consumo delle bevande alcoliche. Contemporaneamente all’impegno internazionale, ti sei dedicata con generosità e partecipazione autentica alla vita del mondo dei Club, prima Club degli Alcolisti in Trattamento, poi Club Alcologici Territoriali ed infine Club di Ecologia Sociale Antropospirituale. 

Hai dato un contributo significativo alla sensibilizzazione, alla formazione e all’aggiornamento in campo alcologico a livello locale, nazionale e internazionale. Allo stesso tempo ti sei fatta protagonista dell’impegno a consolidare le tue conoscenze e competenze in ambito tradizionalmente sanitario, comunemente considerato appartenere alle scienze naturali, tu che venivi dal mondo delle lingue e della letteratura, quello che definiamo arbitrariamente umanistico. Hai fatto sintesi tra scienza ed esperienza e hai dissolto la dicotomia tra umanistico e scientifico, accedendo alla circolarità sistemica, che rappresenta il ciclo della vita vissuto nella coscienza umana. 

Laurea in lingue con una tesi in ambito artistico sullo scrittore americano John Ruskin, con particolare riferimento al pittore William Turner; servitrice insegnate di Club dopo un corso di sensibilizzazione a Lignano in lingua inglese; direttrice di corsi di sensibilizzazione anche all’estero; Master in Alcologia presso l’Università di Firenze; esperta in interventi brevi in ambito alcologico; membro di Eurocare dal 1993, vicepresidente dal 2006 al 2011 e successivamente presidente dal 2011 al 2021. In questo curriculum formativo piuttosto complesso ed articolato si coglie l’essenza stessa dell’alcologia. L’alcologia che trascende e sconfina rispetto ai ristretti ambiti professionali e specialistici e che, aprendosi alla multidisciplinarietà, è attratta dalla prospettiva eco-sistemica della transdisciplinarietà. 

Hai coltivato con tutti noi, piccola comunità padovana di Eurocare Italia, il servizio ai Club, alle comunità locali e ad una alcologia che si apre alla multidimensionalità della sofferenza umana, alla ricerca di una visione che tenti di essere concretamente eco-sistemica. Hai condiviso e condividi con noi la visione ecologico sociale antropospirituale che il prof.  Vladimir Hudolin ci ha lasciato in eredità, a partire dal valore emblematico del rapporto tra gli esseri umani e una “no ordinary commodity”, le bevande a contenuto alcolico. 

Hai contribuito a produrre documenti internazionali. Ti sei battuta e hai lottato per una dimensione della professionalità che fosse allo stesso tempo umile e determinata, rigorosa e attraversata dal dubbio. La tua non è una scomparsa, è un invito analogo a quello formulato da Vladimir Hudolin che in prossimità della fine del suo viaggio terreno affermava: “Vi prego di continuare”. 

Per me il tuo rimane un esempio formidabile di vita vissuta, che ha saputo trascendere la contingenza del definito, per proiettarsi nell’indefinito del mistero rispetto al quale siamo chiamati a procedere con fare sobrio, delicato e leggero, come si conviene alla dimensione della contemplazione. Questa è l’alcologia che fino agli ultimi giorni del tuo percorso terreno ci hai invitato a sviluppare progredendo, rimanendo lungo la linea coraggiosa dello sconfinamento, della libertà dai formalismi istituzionali dogmatici e talvolta anche professionali. Uno sconfinamento che permette di poter essere una minoranza capace di ribellarsi alla logica dell’intera filiera di produzione, distribuzione, vendita e promozione pubblicitaria delle bevande alcoliche. Ribellione che trova un suo riscontro significativo nella decisione dell’Irlanda di concretizzare con successo la battaglia per una giusta informazione ai consumatori, che Eurocare ha portato avanti in tutti questi anni. Immagino il tuo sorriso e la tua soddisfazione per il traguardo raggiunto ma, contemporaneamente, la tua coscienza critica ti spinge e ci spinge ad immaginare altri traguardi finalizzati al superamento delle diseguaglianze, alla lotta contro l’ingiustizia sociale e alla tutela e promozione della salute.

Grazie Tiziana.

Franco Marcomini