Due pesi e due misure a Bruxelles: come l’UE sta ingannando i cittadini sull’etichettatura dell’alcol

8 aprile 2025

La riforma dell’etichettatura del vino nell’UE rischia di indebolire la protezione dei consumatori e la legislazione comunitaria.

Eurocare – European Alcohol Policy Alliace esprime seria preoccupazione per le misure sull’etichettatura del vino recentemente proposte dall’UE, in particolare per quelle che si applicano ai vini analcolici e a basso gradazione alcolica. Queste proposte, incluse nella bozza “Wine Package” proposta dalla Commissione europea e attualmente in discussione al Parlamento europeo e al Consiglio dell’UE, potrebbero essere in netta contrapposizione con il Regolamento UE n. 1169/2011 sulle informazioni alimentari per i consumatori (Regolamento FIC).

In base al Regolamento FIC, le bevande alcoliche con un volume alcolico inferiore a 1,2% (ABV) devono riportare sulla confezione l’elenco completo degli ingredienti e le informazioni nutrizionali, come qualsiasi altro prodotto alimentare sul mercato interno dell’UE. La bozza di proposta della Commissione sull’etichettatura del vino sembra aggirare questo obbligo:

  • introducendo la possibilità di fornire informazioni sugli ingredienti tramite codici QR anziché direttamente in etichetta;
  • proponendo termini specifici per promuovere il settore, come “zero alcol”, “senza alcol” e “a basso contenuto alcolico”, nessuno dei quali definito nel Regolamento FIC;
  • sostituendo di termini standard di etichettatura, come “parzialmente dealcolizzato”;
  • richiedendo l’indicazione del metodo di dealcolizzazione.

Eurocare è preoccupata per il fatto che la Direzione generale dell’Agricoltura e la Commissione europea stiano portando avanti misure di etichettatura del vino senza seguire adeguate procedure democratiche. Queste proposte hanno eluso una consultazione generale e mancano della necessaria valutazione d’impatto, un’omissione che mina la trasparenza, l’inclusione dei portatori di interesse e la fiducia dei cittadini. Le decisioni che riguardano i diritti dei consumatori, la salute pubblica e il mercato interno dell’UE devono essere prese attraverso processi inclusivi e responsabili. La differenza con il modo in cui vengono regolamentati altri settori solleva una chiara domanda: “Due pesi e due misure?” Questo non è accettabile.

«Per anni la Commissione europea ha usato la “necessità di una valutazione d’impatto” come comoda scusa per bloccare l’etichettatura delle bevande alcoliche, attesa da tempo, nell’ambito del Regolamento FIC. Ma ora, proprio su questo tema, sta violando i suoi stessi principi di Better Regulation, approvando in fretta e furia modifiche all’etichettatura del vino senza alcuna valutazione, consultazione e trasparenza. Non si tratta solo di una violazione della fiducia dei cittadini, ma di un evidente doppio standard. I cittadini meritano regole coerenti e costanti, non politiche modellate per compiacere le lobby industriali. Evitare le corrette procedure su un’importante questione di salute pubblica mina la responsabilità democratica. E in un momento in cui l’UE mette in discussione la legittimità delle voci della società civile, sembra fastidiosamente a suo agio nel prendere spunto dai potenti produttori di alcolici», ha dichiarato Florence Berteletti, del Segretariato Generale di Eurocare.

La Commissione si è impegnata, nell’ambito del “Piano europeo per la lotta contro il cancro” del 2021, a modificare il Regolamento FIC e a introdurre l’obbligo di etichettatura degli ingredienti e delle sostanze nutritive su tutte le bevande alcoliche, ma tale impegno ad oggi rimane inattuato. Nel frattempo, le eccezioni per il vino avanzano rapidamente senza alcuna giustificazione. Eurocare e i suoi partner hanno sollevato la questione durante la Settimana europea di sensibilizzazione sui danni causati dall’alcol (AWARH), sottolineando il diritto dei cittadini di sapere cosa consumano. Gli impegni volontari dell’industria hanno fallito: è tempo di una politica europea coerente e incentrata sui cittadini.

Le misure di etichettatura proposte sembrano derivare direttamente dal Gruppo di alto livello sulle politiche per il vino, da cui sono state escluse le voci della società civile e della salute pubblica. Eurocare ha ripetutamente espresso preoccupazione per questo processo. L’attenzione dichiarata dal Gruppo per le sfide e le opportunità dell’agricoltura non può essere affrontata in modo credibile senza riconoscere le conseguenze sulla salute pubblica della produzione e del consumo di alcol. Escludere questi aspetti è una grave svista, soprattutto alla luce degli impegni assunti dall’UE nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

La partecipazione dei portatori di interesse al Gruppo di alto livello si è limitata alle narrazioni dominanti dell’industria, il che mina la credibilità e l’inclusività dei suoi risultati. Eurocare ha sostenuto che allineare le discussioni sulla politica vitivinicola all’Impact Assessment Framework (il quadro di valutazione d’impatto che tiene conto delle conseguenze economiche, sociali e ambientali) garantirebbe un approccio equilibrato e coerente. Le prospettive di salute pubblica, agricoltura, ambiente e mercato devono essere integrate, in linea con i principi di One Health. Riteniamo inoltre che il Commissario per la Salute, i ministri della Salute, gli esperti dell’OMS e i professionisti della salute pubblica debbano essere coinvolti nella definizione del futuro della politica vitivinicola.

La Regione europea dell’OMS ha la più alta percentuale di bevitori e di consumo di alcol a livello globale. L’alcol è la causa principale di oltre 200 malattie, tra cui sette tipi di cancro, malattie cardiovascolari e cirrosi epatica. Provoca quasi 1 milione di morti all’anno nella regione. Il suo impatto nella vita delle persone inizia precocemente, anche attraverso i disturbi dello spettro fetale dell’alcol (FASD), che sono prevenibili al 100%. È allarmante che l’alcol sia responsabile di 1 decesso su 4 tra le persone di età compresa tra i 20 e i 24 anni, incidendo significativamente sull’aspettativa di vita, sulla produttività e sullo sviluppo economico.

Traduzione a cura di Eurocare italia (leggi l’articolo originale)